La Storia del Trevi Palace
Palazzo Storico
Già nel 1748 Giovanni Battista Nolli riportava nella sua importantissima Pianta di Roma Antica questo palazzo, risalente nella sua forma attuale probabilmente alla metà del XVII secolo. Oggi possiamo ammirarlo nuovamente in tutto il suo ritrovato splendore grazie ad un recupero che ha saputo valorizzare ogni elemento artistico ancora in esso presente.
All'ingresso del palazzo in via del Lavatore ci accoglie il settecentesco portale in travertino che con la sua bianca maestosità invita ad entrare nella hall, dove sono stati riportati al loro candido splendore elementi architettonici in marmo bianco venato, probabili elementi di recupero appartenenti ad antichi edifici tardo imperiali.
Nella stessa stanza affiorano le basi dei pilastri in travertino romano che un tempo decoravano il piano terreno ed il piano nobile e che ancora donano luce all'imponente scalone in peperino di Marino.
Il piano terreno del palazzo ci regala forti emozioni oltrepassando l'antica grata in ferro battuto che conduce alla chiostrina interna, dove ci attende e si fa ancora ammirare una fusione in ferro, probabilmente del secolo XIX, copia di una più antica rappresentazione dell'Abbondanza: Cerere, dea delle messi e della Terra della quale è la personificazione, è raffigurata con la grande cornucopia traboccante di frutti.
Un arcone in Peperino
In uno degli appartamenti del piano terreno è stato anche recuperato uno degli elementi più antichi dell'intero edificio risalente alla primitiva costruzione: un arcone in peperino. Questo elemento ci indica infatti quali erano gli antichi percorsi e le aperture verso l'esterno del palazzo, compito che, d'altra parte, svolgeva anche l'antica finestra incorniciata di marmo che si affaccia sulla prima rampa dello scalone con la sua grata originale.
Al piano seminterrato troviamo cornici marcapiano in peperino di Marino, ‘peducci’ in marmo bianco ed altri elementi decorativi. Salendo gli antichi gradini dell'ampio scalone si possono osservare gli antichi portali, anch'essi in peperino di Marino, che fungevano da ingresso alle diverse ale del palazzo, che oggi hanno ritrovato il loro antico splendore.
Fabbrica dei Reperti Risalenti
Possiamo ancora ammirare in questa area centrale della fabbrica dei reperti risalenti al XVII e XVIII secolo, quali soglie sottofinestra ed elementi decorativi in peperino o travertino romano che hanno avuto la fortuna di essere stati riscoperti e riportati alla loro antica bellezza con un attento ed accurato intervento di restauro volto a valorizzare l'originalità di ogni singolo pezzo. Ogni elemento lapideo è stato sottoposto ad operazioni di consolidamento, pulitura, stuccatura con finissime polveri di marmo e un trattamento finale di superficie.